11 aprile: Giornata mondiale del Parkinson

Le terapie e le prospettive della ricerca: le riflessioni del Neurologo Giuseppe Mura (Dipartimento DBIA – SSD Neurologia).

La malattia di Parkinson è una sindrome extrapiramidale caratterizzata da rigidità muscolare che si manifesta con resistenza ai movimenti passivi, tremore che insorge durante lo stato di riposo e può aumentare in caso di stato di ansia e bradicinesia che provoca difficoltà a iniziare e terminare i movimenti. Questi sintomi si risolvono poi in disturbi dell’equilibrio, andatura impacciata e postura curva. Altri sintomi possono essere depressione e lentezza nel parlare (Fonte: Istituto Superiore di Sanità).

Nel nostro Paese sono 230 mila le persone affette dal Parkinson, in maggioranza uomini (sei su dieci), una cifra purtroppo destinata a raddoppiare entro il 2030 a causa dell’invecchiamento della popolazione. Il 70% di tutti i malati di Parkinson ha più di 65 anni, mentre nel 5% dei casi la malattia insorge prima dei 50 anni (Fonte: Ministero della Salute).

In occasione della Giornata Mondiale del Parkinson, il Neurologo Giuseppe Mura del Dipartimento DBIA – SSD Neurologia della Asl Gallura fa una riflessione sulla patologia, sulle terapie e sulle nuove prospettive della ricerca.

 

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